Tutte le curiosità relative al caffè solubile, un prodotto particolarmente diffuso in molti paesi del mondo soprattutto per la sua praticità e velocità di preparazione
Il caffè solubile, detto anche caffè istantaneo, è molto diffuso in alcuni paesi del mondo. In Italia non è molto utilizzato, poiché la tradizione del caffè espresso è ben radicata, tuttavia ci sono alcune persone che utilizzano il caffè solubile quando non hanno molto tempo o non c’è una caffettiera a disposizione. Scopriamo 3 cose che non sapevi del caffè solubile.
La storia del caffè solubile
Il caffè solubile ha origini molto antiche, nasce nel lontano ‘800 per opera di Satori Kato, un ricercatore nippo-coreano. Inizialmente il prodotto non ebbe molto successo, poi nel 1910 fu commercializzato grazie a George Constant Louis Washington, un ingegnere che fondò a New York la G. Washington Coffee Refining Company. Il caffè solubile si diffuse su scala mondiale grazie all’azienda svizzera Nestlè, che lo lanciò sul mercato a partire dal 1938.
Come si produce il caffè solubile
Il caffè solubile viene prodotto tramite disidratazione con aria calda oppure mediante liofilizzazione. In entrambi i casi è prevista la preparazione di un’infusione molto concentrata in acqua calda, che viene successivamente sottoposta a trattamenti termici per far evaporare l’acqua. La stessa acqua può essere congelata ed in seguito sottoposta al processo di sublimazione. La liofilizzazione è un processo più costoso, tuttavia garantisce una migliore conservazione delle proprietà organolettiche del caffè e dello stesso aroma, con l’utilizzo di temperature meno elevate.
I benefici del caffè solubile per la salute
Il caffè solubile è un prodotto ricco di polifenoli, cioè antiossidanti molto efficaci nel prevenire l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità e per contrastare l’azione dei radicali liberi. Una tazza di caffè istantaneo contiene solitamente solo 4 calorie, e fornisce determinate quantità di nutrienti come il magnesio, la niacina e il potassio. Il caffè solubile assicura più o meno gli stesso benefici del caffè normale, quindi aumenta le funzioni cognitive, stimola il metabolismo e diminuisce il rischio di diabete. L’importante è berlo in maniera misurata senza esagerare.