Il caffè turco, come si può desumere dal nome, viene bevuto soprattutto in Turchia, nella penisola balcanica ed in generale in diversi paesi arabi. La tradizione turca vuole che, durante i matrimoni, la sposa deve preparare alla madre dello sposo un caffè alla turca. Allo sposo invece la futura consorte deve preparare un caffè contenente del sale, da bere tutto in un sorso. Ad Istanbul è nato il Museo delle arti turche ed islamiche, interamente dedicato al caffè turco. I visitatori conosceranno tutto del caffè turco: preparazione, storia e tradizione, con il rilascio anche di un attestato.
Come si prepara un caffè turco?
Per preparare il caffè turco bisogna versare circa 50 millilitri per ogni tazza in un particolare bricco turco, chiamato “ibrik” o “cezve”, solitamente in rame ed ottone dalla forma allungata e con un manico piuttosto lungo. Aggiungete la quantità di zucchero desiderata, mescolando per bene fino a farlo sciogliere. Procuratevi del caffè macinato molto fine, che deve essere simile ad una sorta di polvere impalpabile. Secondo la tradizione turca bisogna utilizzare un macinino di ottone per macinare il caffè. Quando l’acqua bolle bisogna togliere il bricco dal fuoco, e successivamente aggiungere un cucchiaino di caffè macinato più uno per ogni persona.
Fate bollire il caffè due volte consecutive, assicurandovi di togliere l’ibrik dal fuoco tra le due ebollizioni. Prima di servire il caffè dovete aggiungere un cucchiaino di acqua fredda, favorendo il rilascio della polvere di caffè sul fondo. Il caffè assumerà così un aspetto ed una consistenza sciropposa, e bisogna farlo decantare qualche minuto permettendo al sedimento di posizionarsi sul fondo. Infine versatelo ai vostri ospiti nelle tazzine senza filtrarlo. È interessante notare come il sedimento possa assumere forme particolari, dando vita alla pratica della caffeomanzia, la lettura del caffè turco, un’arte divinatoria capace di rivelare il futuro.