Cos’è il caffè sospeso? Ne avete mai sentito parlare? Il caffè sospeso è una vecchia tradizione napoletana nata nei bar della città partenopea tantissimi anni fa. Quando un gruppo di amici si riuniva in un bar a prendere un caffè, sorgeva una vera e propria disputa per chi dovesse pagare. Quindi spesso e volentieri veniva pagata una cifra superiore a quella necessaria, ma nessuno la reclamava. Così quel caffè pagato in più veniva lasciato alle persone povere e indigenti, che non potevano permettersi di pagare la bevanda. In altri casi anche un singolo cliente, che voleva offrire un caffè ad un avventore sconosciuto indigente, ne prendeva uno ma ne pagava due. Quando un povero entrava in un bar e chiedeva: “C’è un caffè sospeso?”, in caso positivo il barista glielo preparava, altrimenti lo invitava a tornare più tardi.
Il caffè sospeso, una tradizione in disuso
Sembra che la tradizione del caffè sospeso tragga origine dal cosiddetto “acino di fuoco”. Si trattava di un tizzone ardente portato su una paletta, che veniva offerto da chi avesse già acceso il focolare ai propri vicini di casa, che in questo modo potevano risparmiare fiammiferi. La tradizione del caffè lasciato pagato a Napoli lentamente è caduta in disuso a causa dei soliti furbetti, che ne approfittavano della situazione. Capitava quindi che sempre più persone, pur avendone i mezzi, chiedevano un caffè sospeso sottraendolo a chi fosse davvero indigente.
La rinascita della pratica del caffè sospeso
La pratica del caffè sospeso si è però diffusa in tanti altri paesi del mondo, dalla Bulgaria all’Irlanda, dalla Spagna alla Francia, dalla Grecia all’Argentina, dalla Finlandia alla Russia, ecc. Ultimamente stanno sorgendo molte associazioni culturali con l’obiettivo di reintrodurre la pratica del caffè sospeso a scopo benefico. Il bar Gambrinus, uno dei più antichi di Napoli, recentemente ha promosso un’iniziativa per raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal terremoto nell’Italia centrale, proprio tramite la pratica del caffè sospeso.