Il caffè può essere un ottimo alleato contro il mal di testa, ma non bisogna abusarne altrimenti si rischia di ottenere l’effetto contrario
Una tazzina di caffè al giorno toglie il medico di torno, ma è proprio così? Che relazione c’è tra caffè e mal di testa? Il caffè è un ottimo antidoto contro il mal di testa, oppure ne diventa una causa? In realtà non esiste una risposta univoca, in quanto i casi possono variare in base alle persone ed al consumo di caffè.
Quando il caffè contrasta il mal di testa?
Il caffè ha un notevole potere vasocostrittore, cioè restringe i vasi sanguigni con un effetto leggermente analgesico. Per questo motivo molti farmaci contro il mal di testa sono a base di caffeina. In modo particolare la caffeina è molto efficace nel contrastare la cefalea ipnica, un disturbo che si presenta soprattutto nelle persone anziane prevalentemente di notte, che può provocare nausea e vomito. In caso accertato di cefalea ipnica, gli esperti consigliano una tazzina di caffè prima di andare a dormire per contrastare qualsiasi tipologia di mal di testa notturno.
Quando il caffè può provocare il mal di testa?
Bisogna però guardare anche l’altra faccia della medaglia, cioè quando il caffè può provocare il mal di testa se utilizzato nella maniera sbagliata. Molte persone consumano gran quantità di caffè ritenendo che in questo modo saranno prevenuti eventuali attacchi di cefalee, ma in questo modo si diventa dipendenti dalla caffeina. La paura di astinenza di caffè porta quindi molti soggetti a fare un abuso di caffeina, che invece porta ad uno stato di cefalea cronica soprattutto nelle donne al di sotto dei 40 anni.
C’è poi la cosiddetta cefalea del weekend. Il sabato o la domenica ci si sveglia in genere più tardi, quindi si beve il caffè in un orario diverso da quello consueto. Questa variante rischia di scombussolare il corpo ormai abituato a certi ritmi. Il consiglio migliore è quello di non abusare del caffè, 2-3 tazzine al giorno sono un numero sufficiente per godere dei benefici della caffeina.